Anche se è presente in tutto il mar Mediterraneo, solo in Sardegna e Corsica, dove ve ne sono in gran quantità, è possibile praticare una pesca mirata ad essa, perché pescare l'ombrina in altre zone della nostra penisola rappresenta quasi sempre una cattura occasionale, causa lo scarso numero di esemplari. E' molto ambita dai pescatori sportivi non solo per la sua rarità, ma anche per la prelibatezza delle sue carni.
Essendo un pesce grufolatore, la si può insidiare con la pesca a fondo o con il surfcasting. I momenti migliori per pescare l'ombrina sono le ore del tramonto e quelle notturne, soprattutto dopo le scadute di mareggiata, perché le catture con mare calmo sono quasi inesistenti.
Il periodo migliore per insidiare gli esemplari di media taglia, che vivono in piccoli branchi, è quello che va dagli inizi di Ottobre agli inizi di Novembre, mentre l'inverno è indicato per catturare gli esemplari di grossa taglia, che vivono solitari.
Per pescare l'ombrina dalla spiaggia, i migliori arenili sono quelli sabbiosi a degrado ripido, meglio se in vicinanza di qualche foce. Le esche migliori sono il cannolicchio, il verme americano e il bibi. Prepareremo la nostra montatura a seconda del moto ondoso: se peschiamo subito dopo la scaduta, quindi con mare mosso, prediligeremo uno short rovesciato, nel caso pescassimo a fine scaduta meglio puntare su un long arm. Nell'azione di pesca dovremo fare molta attenzione alla vetta delle canne e dovremo essere pronti a ferrare perchè a volte le tocche dell'ombrina sono quasi impercettibili.
Per quanto riguarda i diametri dei monofili, meglio non scendere sotto lo 0,25 per i terminali, perchè l'ombrina è combattiva durante i recuperi, soprattutto appena allamata e prima di essere salpata. I terminali saranno di 150 centimetri nel caso del long arm, molto più corti se utilizzeremo lo short rovesciato.
Vedi pure - Pescare la corvina
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