martedì 8 maggio 2012

Pescare Con Artificiali Ondulanti

Oggi le case costruttrici di artificiali per la pesca a spinning producono articoli tecnologicamente molto evoluti rispetto al passato, con svariati artefizi che tendono ad attirare il predatore su di esso. L'artificiale ondulante in un certo senso rappresenta un oggetto di pesca appartenente al passato ed è presente nelle attrezzature dei pescatori come una sorta di "jolly", da utilizzare come ultimo tentativo, per evitare un cappotto, quando i minnow più moderni non arrivano allo scopo.
L'ondulante in pratica è un artificiale completamente in metallo e il nome deriva dalla forma di alcuni(foto a lato), leggermente ondulata. Non hanno un movimento proprio in acqua come i moderni minnow, quindi le movenze gli vengono impartite dal pescatore a seconda del recuperi e del movimento della canna.
Nonostante tutto pescare con gli artificiali ondulanti in alcuni casi può risultare l'arma vincente: vediamo in quali circostanze.
A volte pescando a spinning da terra, siamo costretti ad effettuare lunghissimi lanci, per far arrivare la nostra esca in un determinato posto, magari in una buca da noi individuata che però si trova molto lontano da noi, difficilmente raggiungibile con i minnows. Ecco che ci ritorna utile l'artificiale ondulato che dato il peso elevato, dovuto al fatto che è completamente in metallo, ci permette di ispezionare zone anche a lunghissima distanza. Un'altra situazione in cui l'artificiale ondulante diventa indispensabile è quando ci troviamo controvento.

L'ondulante è un'ottimo artificiale da usare in quelle situazioni in cui il mare è molto mosso e con l'aggiunta di un raglot siliconico diventa eccezionale per le spigole.
Ricordiamoci però che, dato il peso, va subito a fondo, quindi dovremo essere molto pronti nel recupero, magari anticipando la chiusura dell'archetto del mulinello qualche attimo prima che l'artificiale cada in acqua.
In commercio ci sono molti tipi, sono economici e resistenti, ma prima di cominciare ad usarli dobbiamo renderci conto di come si muovono in acqua, magari testandoli vicino a noi, per capire in che modo recuperare.

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