Conoscere le esche per il rockfishing non è difficile, basta informarsi su riviste dedicate o su internet. Il difficile arriva quando ci troviamo su una scogliera e dovremo scegliere quella giusta in quel determinato momento a seconda della situazione e del luogo; ma la cosa fondamentale è preparare l'innesco con molta cura, utilizzando ami proporzionati all'esca e rendere il tutto più invitante e naturale possibile.
Senza entrare troppo nello specifico possiamo affermare che l'intramontabile sardina, rimane una delle esche più catturanti. Certo se stiamo pescando su fondali molto importanti alla ricerca del dentice, dovremo innescare la sardina intera su un amo non inferiore allo 1/0 aiutati dal filo elastico. Ovviamente se ci troviamo in luoghi dove è forte la presenza di saraghi, la sardina la innescheremo a tranci su ami più piccoli.
Anche il totano innescato intero rappresenta un ottimo boccone per dentici, cernie e pagri, ma deve essere freschissimo per mantenere le sue proprietà catturanti ed innescato su 2 ami, uno dei quali scorrevole. Tale innesco a 2 ami viene utillizzato anche per l'utilizzo del vivo.
Il verme di Rimini, molto grande e robusto, può essere utilizzato per la cattura delle orate, anche se a volte può regalarci catture inaspettate.
Ma il tutto non è meccanico; a volte per stuzzicare i predatori della scogliera dovremo dare spazio al nostro intuito e alla nostra fantasia, magari creando inneschi con totano e sardina oppure seppia e sardina. Alcuni pescatori creano, sempre con l'ausilio del filo elastico, inneschi "ripieni di pastura", che una volta in acqua rilasciano il loro contenuto, risultando a volte l'arma vincente.
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